foto Ansa
E' ora di pranzo e sono davanti la tv per sentire gli ultimi aggiornamenti, tra i quali quelli riguardanti i 7 capodogli spiaggiati sul Gargano. Al termine del servizio, l'inevitabile accusa giunge da un amico per sms al mio cellulare: "Non si sta facendo nulla per salvarli!!!"...La mia risposta: "No, ma io direi che c'è veramente poco da fare".
Qualsiasi tentativo di riportare in mare i superstiti, o meglio, l'unico attuale superstite (visto che 4 sono già morti e 2 si sarebbero allontanati) sarebbe vano. Sono animali la cui mole rappresenta il primo grosso problema per noi umani, ci vorrebbero delle adeguate attrezzature che non esistono, o forse che tarderebbero ad arrivare, o forse che non potrebbero neanche servire viste le condizioni meteomarine poco favorevoli. Poi, un altro grande problema è rappresentato dal motivo che ha portato allo spiaggiamento in massa dei 7 capodogli, motivo attualmente sconosciuto e che determina l'incertezza di ottenere un risultato positivo nel caso di un ipotetico intervento per riportare i capodogli in mare.
Dunque che si fa? Sembrerebbe crudele ma in questi casi l'eutanasia potrebbe essere l'unica soluzione. Gli animali sono sofferenti, le speranze sono poche, se non pari a zero, per cui perchè farli soffrire?
Ecco che viene fatta richiesta al Ministero dell'Ambiente di un permesso per procedere...Risposta: negativa!
Non esprimo giudizi affrettati a riguardo, dico solo che secondo me dovrebbe esserci una valida motivazione per dire "NO"! Spero di saperne di più e comunque vi terrò aggiornati!
A presto
Aggiornamento: pare che la risposta negativa sia dovuta all'impossibilità di reperire in Italia, il farmaco indicato per procedere all'eutanasia sui capodogli. L'unico metodo che l'Italia potrebbe offrire sarebbe l'utilizzo di colpi d'arma da fuoco, cosa ritenuta inumana dal ministro Prestigiacomo.
Morale della favola: tutto si svolge come di consueto...all'italiana. Restiamo a guardare con le mani in mano!
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