Organizzazione non-profit per lo studio dei cetacei residenti tra Milazzo e le Isole Eolie
mercoledì 23 dicembre 2009
lunedì 21 dicembre 2009
341 fans su Facebook!
domenica 20 dicembre 2009
I Capodogli del Gargano: alla ricerca di visibilità e/o denaro
Come avrete notato, abbiamo seguito con molto interesse tutto ciò che è accaduto in Puglia al gruppo di capodogli spiaggiatosi il 10 dicembre, e stiamo continuando a seguire tutto ciò che si sta facendo in questi giorni per dare sistemazione alle carcasse e per valutare quali possano essere le cause dello spiaggiamento.
Mi sembra giusto scrivere qualcosa, a titolo informativo, su quanto stanno affermando in queste ultime ore e cioè che i capodogli sarebbero morti per aver ingerito plastica. Le mie iniziali perplessità a riguardo, hanno trovato una conferma leggendo il blog Storie di Mare di Marco Affronte, Responsabile Scientifico della Fondazione Cetacea, http://storiedimare.blogspot.com/ Vi invito a dare un'occhiata all'ultimo post per chiarire quanto sto per dire.
E' "una bufala, un'invenzione", i risultati dell'autopsia non sono pronti ma lo saranno a breve, per cui attualmente non ci sono certezze.
Mi permetto di aggiungere una mia personale considerazione: questa notizia non avrebbe molto senso neanche come ipotesi.
Pur non avendo mai assistito ad autopsie sui cetacei, ai tempi dell'università con il mio professore di zoologia ne parlavamo spesso, in particolare ci informava delle analisi sul contenuto stomacale e del fatto che rilevava sempre la presenza di plastica, pezzi di reti da pesca, corde ecc ecc. cose che però non hanno mai determinato morte in nessun cetaceo (almeno da come ricordo io).
Quindi qual è il motivo della notizia rilasciata sui capodogli? Beh, non so voi ma io un'idea ce l'ho...e l'ho anticipata nel titolo di questo post!
Visibilità: e beh è inevitabile in questi casi!
Denaro: chissà quante richieste di finanziamenti per "SALVARE I DELFINI"
lunedì 14 dicembre 2009
domenica 13 dicembre 2009
I capodogli del Gargano
E' ora di pranzo e sono davanti la tv per sentire gli ultimi aggiornamenti, tra i quali quelli riguardanti i 7 capodogli spiaggiati sul Gargano. Al termine del servizio, l'inevitabile accusa giunge da un amico per sms al mio cellulare: "Non si sta facendo nulla per salvarli!!!"...La mia risposta: "No, ma io direi che c'è veramente poco da fare".
Qualsiasi tentativo di riportare in mare i superstiti, o meglio, l'unico attuale superstite (visto che 4 sono già morti e 2 si sarebbero allontanati) sarebbe vano. Sono animali la cui mole rappresenta il primo grosso problema per noi umani, ci vorrebbero delle adeguate attrezzature che non esistono, o forse che tarderebbero ad arrivare, o forse che non potrebbero neanche servire viste le condizioni meteomarine poco favorevoli. Poi, un altro grande problema è rappresentato dal motivo che ha portato allo spiaggiamento in massa dei 7 capodogli, motivo attualmente sconosciuto e che determina l'incertezza di ottenere un risultato positivo nel caso di un ipotetico intervento per riportare i capodogli in mare.
Dunque che si fa? Sembrerebbe crudele ma in questi casi l'eutanasia potrebbe essere l'unica soluzione. Gli animali sono sofferenti, le speranze sono poche, se non pari a zero, per cui perchè farli soffrire?
Ecco che viene fatta richiesta al Ministero dell'Ambiente di un permesso per procedere...Risposta: negativa!
Non esprimo giudizi affrettati a riguardo, dico solo che secondo me dovrebbe esserci una valida motivazione per dire "NO"! Spero di saperne di più e comunque vi terrò aggiornati!
A presto
Aggiornamento: pare che la risposta negativa sia dovuta all'impossibilità di reperire in Italia, il farmaco indicato per procedere all'eutanasia sui capodogli. L'unico metodo che l'Italia potrebbe offrire sarebbe l'utilizzo di colpi d'arma da fuoco, cosa ritenuta inumana dal ministro Prestigiacomo.
Morale della favola: tutto si svolge come di consueto...all'italiana. Restiamo a guardare con le mani in mano!
sabato 12 dicembre 2009
Sette capodogli spiaggiati sul Gargano "Tre sono ancora vivi"
Ci sarebbero ancora tre capodogli vivi, anche se agonizzanti. È quanto emerso durante il tavolo tecnico che si è concluso poco fa a Cagnano Varano, in provincia di Foggi, alla presenza di biologi e dell’assessore provinciale all’Ambiente, Stefano Pecorella. È stato proprio l’assessore a informare sulle ultime novità delle condizioni dei capodogli spiaggiati sul Gargano.
"Nel corso dell’incontro - ha spiegato l’assessore - i biologi mi hanno riferito che dei sette cetacei quattro sono morti e tre sono agonizzanti, in gravissime condizioni".
Il tavolo tecnico è stato aggiornato a domani mattina quando l’assessore provinciale Pecorella con i biologi e i tecnici si recheranno sulla spiaggia di Capojale per capire come recuperare le carcasse dei cetacei morti. Un recupero importante, emerso nel corso del tavolo tecnico, anche di natura scientifica per capire la cause dello spiaggiamento di massa dei cetacei. Ieri sera, sono stati nove i capodogli che si sono arenati davanti alle coste del Gargano: nella tarda mattinata di oggi due cetacei sono riusciti a prendere il mare aperto e a salvarsi.
"L’episodio dello spiaggiamento dei capodogli lungo le coste pugliesi e’ probabilmente uno dei piu’ gravi degli ultimi anni nel Mediterraneo”: lo dice Fabrizio Bulgarini, responsabile Biodiversita’ del Wwf Italia. “E’ grave sia per il numero di individui coinvolti - aggiunge - sia perché riguarda probabilmente tutti animali adulti considerato il peso di 15 tonnellate, e sia perché riguarda la specie di maggiori dimensioni tra gli Odontoceti, ovvero le ‘balene con i denti’, come appunto il Capodoglio, l’Orca e i delfini”
E intanto Greenpeace accusa: "Ben poco si è potuto fare’ e nulla viene fatto per proteggerli. Si tratta di un evento straordinario non solo per l’Italia, ma unico probabilmente nel Mediterraneo: non comune non solo la presenza di tali animali in questo periodo dell’anno nell’area, ma soprattutto il loro spiaggiamento massivo".
venerdì 11 dicembre 2009
2a campagna di monitoraggio alle Isole Eolie - Anno 2010 -
Date:
1-7 Maggio 2010
8-14 Maggio 2010
15-21 Maggio 2010
ATTIVITA' DI RICERCA:
Nel 2010 l'ADR avvierà la sua 2a campagna di monitoraggio cetacei alle isole Eolie.
Continueremo ad occuparci di sensibilizzazione sulle problematiche riguardanti i cetacei, conseguenza dell'eccessivo impatto delle attività umane sull'ambiente marino, continueremo la raccolta di dati sugli avvistamenti effettuati durante le nostre escursioni, ma quest'anno con un particolare riguardo ai capodogli, sondando aree in cui è possibile localizzare con maggiori possibilità questi giganti del mare.
Attraverso delle lezioni a bordo, i partecipanti saranno messi nelle condizioni di distinguere le varie specie di cetacei presenti nel Mediterraneo, verranno coordinati per imparare le tecniche di osservazione e la foto-identificazione, metodo di studio non invasivo.
Posti disponibili a bordo: 4 max per ciascuna settimana
Cabina uso singolo: 650 €
Cabina doppia per due persone: 500 € a persona
Partenza da Milazzo
Incluso nel prezzo: adesione all'associazione, contributo alla ricerca, utilizzo attrezzatura di bordo, cambusa e carburante (I costi di cambusa e carburante devono rientrare nei costi previsti per la settimana e sono già inclusi nel prezzo. In caso di spese aggiuntive, la quota andrà divisa tra i partecipanti).
lunedì 23 novembre 2009
Una simpatica iniziativa...pronto soccorso per peluche
"Nasce il primo pronto soccorso per...peluche". Verrebbe da farsi due dolci risate e dire..."no, non ci credo". Eppure è tutto vero. Al parco Zoo di Napoli nasce il primo pronto soccorso al mondo per animali di peluche.
Una bella iniziativa per ricordare ai grandi che i bambini sono sensibili, che vanno rispettati, così come loro hanno rispetto dei loro peluche, curandoli e amandoli. Aggiustare i peluche sarà totalmente gratuito e a spese del parco. Durante l'iniziativa ogni bambino riceverà l'attestato di "AMICO DEGLI ANIMALI" (contenente le regole base per amare e rispettare gli animali). Testimonial dell'evento sarà la piccola Wanda, una leoncina ospite nel parco, che ha da poco terminato lo svezzamento, e sarà presentata per la prima volta al pubblico.
In realtà l'iniziativa non è del tutto originale, qualche mese fa a Moncalieri, vicino Torino, fu avviato l'"ospedale dei pupazzi".
sabato 21 novembre 2009
Animali in scatola...
Restando in tema di maltrattamenti di animali (vedi post precedente), propongo per chi non l'avesse ancora visto, un video andato in onda a Striscia la Notizia qualche settimana fa.
Cliccate su link:
http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoflv.shtml?2009_10_stop1.flv
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La notizia purtroppo non mi era affatto nuova.
Mesi fa, casualmente, mi trovai a navigare su un sito internet che proponeva l'acquisto di vari articoli: acquari, terrari, libri e riviste, cibo per animali...fin qui tutto regolare se non fosse che gli "articoli" proposti diventavano sempre più "impegnativi"...tartarughe terrestri, tartarughe d'acqua, anfibi e rettili di vario tipo. Chiaramente la prima sensazione è stata quella di andare a verificare le modalità con cui certe transizioni venivano effettuate. Spedizioni con corrieri a costi veramente competitivi, insomma il vostro "pacchetto" poteva arrivare direttamente a casa vostra come un oggetto qualsiasi, magari insieme alla bolletta del mese.
Semplicemente vergognoso!
Comunicai subito a chi di dovere quello che avevo trovato sul web, non so come andò a finire, fatto sta che attualmente lo stesso sito proprone ugualmente la vendita di animali con acquisto e pagamento online, con la differenza che gli animali adesso vanno ritirati direttamente in sede.
In realtà bisognerebbe verificare che la vendita sia regolare e che effettivamente avvenga come indicato (perchè pagare online se poi ritiro l'animale di persona????). Il lavoro svolto da Striscia è sempre straordinario, con i giusti mezzi e le giuste possibilità, finalmente qualcuno opera in modo concreto per i nostri amici animali e soprattutto, certa gente ha un motivo in più per farsela nei pantaloni.
venerdì 20 novembre 2009
Non c'è mai fine alla stupidità...umana!
"BARI: AVEVA IN CASA TARTARUGA CARETTA CARETTA DISIDRATATA, DENUNCIATO".
Inizialmente mi convinco che si tratta di una assurdità, non può essere che la stupidità umana arrivi a tanto, purtroppo però la foto che accompagna l'articolo mi fa subito ricredere. Un pescatore di Bisceglie è stato denunciato per maltrattamento di animali e violazione delle direttive internazionali, in quanto deteneva all’interno dell’abitazione una tartaruga Caretta caretta
Questi i dettagli sul povero esemplare:
LA TARTARUGA SEGREGATA
L' indagine ha accertato che la tartaruga era segregata presso l'abitazione del 65enne, situata nel centro cittadino, dove giaceva bloccata da una corda legata al collo. L'esemplare, di sesso femminile e delle dimensioni di 49x48 centimetri per un peso di circa 25 chilogrammi, era visibilmente sofferente ed è stato affidato al CRAS di Molfetta gestito dal WWF, che grazie all'opera dei volontari è stato trasportato presso il centro specializzato per le operazione di primo soccorso seguendo la procedura standard, che prevede l'uso di idonei contenitori.
Domanda:
E' mai possibile ignorare del tutto la sofferenza di un altro essere vivente, come in questo caso, allontanandolo dal proprio habitat e costringendolo ad una condizione contro natura? Purtroppo si, ma non finirò mai per abituarmici.
Flotta giapponese salpa per dare la caccia a 900 balene
Profondo disappunto dell'Australia per la partenza, anche quest'anno, delle baleniere giapponesi per i mari antartici. L’obiettivo, in questa estate australe, è di uccidere e macellare 900 balene, naturalmente giustificando il tutto con gli ormai poco credibili fini scientifici. Quattro baleniere sono salpate giovedì per un viaggio che si prolungherà per cinque mesi. “Gli scienziati nipponici” intendono massacrare 850 balene dal rostro (rarissime) e 50 balene azzurre."Il Giappone manca un'altra occasione di scambiare gli arpioni con la scienza - ha detto il ministro australiano dell'Ambiente Peter Garrett, che ha rinnovato a Tokyo l'invito ad unirsi al programma scientifico non letale sui grandi cetacei promosso dall'Australia -. Il nostro governo ha sostenuto più volte che non e necessario uccidere le balene per studiarle ed è impegnato in uno sforzo senza precedenti compresa la nomina di un inviato speciale", che avrà l’importante compito di riuscire a persuadere Tokyo in modo che torni sui propri passi bandendo una volta per tutte queste spedizioni.Australia pronta a presentare ricorso - Sidney, parallelamente, starebbe raccogliendo documentazioni per un possibile ricorso alla Corte internazionale di giustizia. Gli ambientalisti di Sea Shepherd, che nelle stagioni passate hanno ostacolato la caccia con azioni di disturbo, anche interponendosi con i gommoni fra gli arpioni e i cetacei, si preparano a mandare due navi a inseguire le baleniere.
fonte: http://notizie.tiscali.it
mercoledì 18 novembre 2009
Anche il nostro blog è su ALLBLOGS.IT
Allblogs è un aggregatore di RSS nato per semplificare la ricerca di argomenti d'interesse per l'utente che ama seguire i blog.
martedì 20 ottobre 2009
E son arrivate anche quest'anno...le balenottere comuni!
Ecco alcuni dati su questo imponente mammifero:
- lunghezza massima: 27 m per le femmine - 25 m per i maschi
- peso massimo adulti: 80 t
- età massima: circa 90 anni
- età alla maturità sessuale: 8 - 12 anni
- periodo gestazione: 11 - 12 mesi
- lunghezza alla nascita: 6 - 6,5 m
- peso alla nascita: 2000 kg
- periodo allattamento: 6 - 7 mesi
- stagione riproduttiva emisfero nord: gennaio - febbraio
- stagione riproduttiva emisfero sud: maggio - settembre
- profondità di immersione: circa 355 m
- durata immersione: 20 min
- velocità durante il nuoto: 37 km/h
- pericoli: inquinamento, pesca, uomo, distruzione habitat
mercoledì 14 ottobre 2009
Corsi online sui cetacei
Chiunque voglia aderire, può contattarci via email o telefono, oppure scrivere un messaggio qui sul blog.
Per partecipare basterà richiedere l'adesione. I corsi sono finalizzati a fornire conoscenze basilari e approfondite su:
- chi sono i cetacei
- balene e delfini del Mediterraneo
- evoluzione dei cetacei
- adattamenti alla vita acquatica
- il comportamento dei delfini
- il dolphin&whale watching
- il codice di condotta per l'avvicinamento dei cetacei in mare
- aggiornamenti sugli studi condotti in ambiente controllato e in mare aperto
e altro ancora...
domenica 20 settembre 2009
Le Isole Eolie, Milazzo e i delfini su Euronews
“Studiamo i cetacei- dice Laura Abbriano – perchè sono animali che si trovano in cima alla catena trofica e quindi sono animali che ci permettono di capire lo stato di salute del nostro territorio e del nostro fondale marino”. Come tutti gli ecosistemi della natura, anche quello marino si basa su un equilibrio delicato tra gli organismi che lo abitano. Qualsiasi tipo di intoppo nella catena alimentare causa delle conseguenze immediate su altre specie. Le minacce sono moltissime, soprattutto quelle causate dall’uomo. Tra le più gravi, anche perchè è tenuta poco in considerazione, è l’inquinamento acustico. Qui all’acquario di Barcellona, gli abitanti del mare sono ben protetti da un vetro spesso nelle loro vasche. Ma in mare aperto la fauna è sottoposta minacce di ogni tipo: “Quello che bisogna capire – sottolinea Michel André, coordinatore della missione LIDO – è che alcuni organismi marini che vivono nel loro habitat da milioni di anni si sono adattati all’ambiente grazie alle informazioni sonore che hanno ricevuto. Parliamo in particolare di mammiferi marini, cetacei, balene e delfini che utilizzano il suono per tutte le loro attività. Se viene contaminata una fonte sonora, viene preclusa agli abitanti del mare la buona ricezione di un’informazione e di conseguenza questo mette in pericolo tutta la loro vita”. Per i cetacei, il suono è il mezzo primario per conoscere un ambiente, per comunicare e per spostarsi. Non possono affidarsi a nessun altro senso. I forti rumori provocati dall’uomo, come i suoni di strutture industriali, militari o della Marina, possono traumatizzare i cetacei e renderli incapaci di captare suoni fondamentali per la loro sopravvivenza. “Il suono – precisa André Michel – rappresenta per un cetaceo, quello che per un uomo è la vista. Senza questo senso per noi è impossibile vivere senza assistenza. Per questi animali alla stessa stregua è impossibile vivere se non riescono a cogliere e a produrre dei suoni.”
Alcuni suoni emessi dai mammiferi marini possono essere sentiti sott’acqua anche a distanza di molti chilometri. Come qui alle isole Eolie, dove gli ambientalisti cercano di individuare i cetacei presenti nella zona con apparecchiature elettroniche: “Questo è un idrofono – dice Laura Abbriano della Aeolian Dolphin Research – ovvero è un microfono molto speciale che permette di registrare i suono sott’acqua. In particolare ha la capacità di captare i suoni emessi dai delfini." Purtroppo non abbiamo fortuna, il rumore del motore di una nave è insopportabile.
I cetacei, che hanno un udito delicato, scappano lontano o si inabissano a profondità pericolose. Gli effetti negativi dell’inquinamento acustico è ora molto chiaro, anche se le informazioni scientifiche sono scarse. Per approfondire le ricerche, gli scienziati utilizzano microfoni a centinaia di metri di profondità. Con questi apparecchi vengono registrati tutti i suoni e le fonti dalle quali provengono. Questo osservatorio acustico , costruito sul fondale del mare, non disturba la vita sott’acqua. E’ il modo piu’ ecologico per raccogliere suoni, piu’ che dalle barche in movimento, anche perchè ha il grande vantaggio di registrarli con continuità. Alcuni osservatori possono inviare in tempo reale alle strutture di terra i suoni registrati sott’acqua. E’ il caso del laboratorio al porto di Catania che partecipa alla missione sperimentale denominata LIDO.
“Queste schede elettroniche – spiega Giorgio Riccobene ricercatore dei Laboratori Nazionali del Sud – possono essere messe o a bordo della nave e quindi essere connesse ad un registratore locale oppure come nel caso di LIDO oppure essere messe sott’acqua e poi collegate ad una fibra ottica a un computer sulla terraferma. Permette quindi al ricercatore di sentire il suono dei cetacei in realtime da chilometri e chilometri di distanza in fondo al mare” .Il progetto LIDO, (per esteso Listening to the Deep Ocean Environment), è coordinato dal Laboratorio Bioacustico di Vilanova i la Geltrù, non lontano da Barcellona. E’ il centro di riferimento in cui vengono raccolte tutte le registrazioni dalla rete che fa parte dall’osservatorio dei fondali europei ESONET, insieme a undici laboratori disseminati in tutta Europa. “Prima di tutto – sottolinea Mike van der Schaar, ricercatore del Laboratorio Bioacustico UPC -ascoltiamo le registrazioni per capire se ci sono dei suoni interessanti, possono essere ad esempio dei fischi o altri segnali che fanno i cetacei, oppure anche dei rumori prodotti dalle attività dell’uomo. Dopo questo primo passaggio li classifichiamo e li mettiamo a disposizione del pubblico. Chiunque puo’ scaricare i risultati delle analisi, si possono consultare online”. Questa sede scientifica è dotata di computer che classificano automaticamente i diversi suoni prodotti da organismi animali o da fonti artificiali. Oltre ai rumori.
“Le linee verticali che vediamo – dice Serge Zaugg, ricercatore del Laboratorio Bioacustico – segnalano dei capodogli che stanno cercando, ad esempio di trovare dei calamari, che sono una delle loro prede. Altro esempio di suono che possiamo registrare sotto il mare, è questa serie di rumori prodotti da una nave. Distinguere i suoni di una nave da quelli di un capodoglio è facile per noi uomini. Ma per una macchina è un lavoro complicato. Dunque la sfida è realizzare un metodo automatico che possa individuare questa differenza.” Il sistema riesce a monitorare costantemente la popolazione marina delle acque europee, fornendo informazioni sui motivi che spingono alle migrazioni e le reazioni all’inquinamento acustico. Tutte informazioni verranno poi pubblicate su internet. “Abbiamo creato – sottolinea Michel André, di LIDO – un sito web che permette agli utenti di vedere in tempo reale i suoni che stiamo registrando. Inoltre si puo’ vedere attraverso il grafico che rappresenta il suono che siamo in presenza di un capodoglio, di un delfino o di una nave e come questi suoni interagiscono tra loro”. Le minacce provocate dalle attività umane sui cetacei possono essere meno pericolose se si riesce a capire il ruolo dei suoni nella vita di una balena o di un delfino. L’unico modo per capire di piu’ è quello di ascoltare in profondità.
Ecco il video: http://www.youtube.com/watch?v=5e17ZEUU96U
http://www.aeoliandolphin.com/
http://www.sonsdemar.eu/http://www.lab.upc.es/
Fonte: Euronews
Avvistato un tursiope a largo di Lipari con un taglio sulla pinna dorsale
era circondata da altre imbarcazioni che purtroppo in balia della più totale frenesia sfrecciavano tra i cetacei. Purtroppo non si sa a quando risale la ferita, tuttavia è ormai noto che il traffico nautico nei mesi estivi alle Isole Eolie è particolarmente intenso e non è raro avvistare cetacei vittime di collisioni. Finchè le ferite, per qualsiasi motivo esse siano state provocate, risultano essere solo superficiali, i delfini non manifestano evidenti problemi. Tuttavia le collisioni sono una brutta realtà anche nelle nostre acque.
domenica 13 settembre 2009
SETTEMBRE...ALLA RICERCA DEI DELFINI IN BARCA A VELA
Il costo individuale in cabina doppia matrimoniale o a castello (a scelta) 150euro comprensivo di: adesione associazione per un anno, pernottamento a bordo, esperta di cetacei, contributo alla ricerca, idrofono, partecipazione a tutte le attività di ricerca. La cambusa (ovvero i pasti previsti a bordo) e il carburante sono esclusi con una partecipazione minima di 4 persone, il costo però non dovrebbe superare le 30euro a persona. Alla spesa provvederemo comunque noi stessi e il costo totale sarà comunicato all'imbarco e diviso tra i partecipanti.Qualora i partecipanti fossero almeno 6 il costo del carburante è incluso nel prezzo. Per chi fosse già socio il costo è di 130 euro.
ATTREZZATURA CONSIGLIATA:
- abbigliamento sportivo
- crema solare
- occhiali da sole
- attrezzatura per chi volesse fare snorkeling
- attrezzatura foto-video e binocolo per uso personale.
Barca a vela: Beneteau Oceanis Clipper 411,
4 cabine,
2 wc,
Lunghezza: 12,71 mt.,
Larghezza: 3,95 mt.,
Pescaggio: 1,70 mt.,
Serbatoio acqua: 580 lt.,
Serbatoio gasolio: 150 lt.,
Motore: Yanmar 56 hp,
Certificato CE: A/10,
Acqua calda,
Cucina.
Per info e prenotazioni al numero 334.5912744
martedì 11 agosto 2009
Il boom dell'estate ADR (associazione Aeolian Dolphin Research)
Lo abbiamo definito il "boom dell'estate ADR", qualcosa che sinora non era mai capitato.In questa calda estate 2009, sono state tante le segnalazioni registrate di avvistamenti di delfini, mai però fino ad ora concentrate in un solo weekend. Infatti, in appena tre giorni, dal 7 al 9 agosto, l'ADR ha registrato ben 13 avvistamenti effettuati (soprattutto sabato) da 4 imbarcazioni diverse, tre barche a vela ed un gommone, effetto magari di un aumento di barche che abbandonano i porti per godere delle bellezze naturali delle nostre amate isole. Sembrerebbe, dalle descrizioni ricevute, che i delfini osservati fossero sia stenelle striate (Stenella coeruleoalba) che, attenzione.......delfini comuni (Delphinus delphis). Per quanti non lo sapessero, il delfino comune è da tempo ritenuto specie a rischio in tutto il Mediterraneo, speriamo che questo possa significare qualcosa di positivo. Purtroppo non ci hanno fornito materiale fotografico, anche se pare esista un video girato da una delle imbarcazioni. Presto, valutando meglio i dati raccolti durante questi mesi, potremmo avere la possibilità di confermare che il delfino comune viene ancora regolarmente avvistato alle Eolie. Analizzando la situazione di questo weekend, la seconda cosa positiva di cui possiamo esser felici, è la certezza che finora la nostra 1a campagna di monitoraggio ha avuto il risultato sperato, ovvero sensibilizzare i nostri cittadini e i nostri turisti ad una maggiore attenzione e un maggior rispetto per l'ecosistema marino e per i suoi abitanti.
Come sempre l'ADR rinnova l'invito a rispettare alcune norme di comportamento durante la navigazione:
- E' buona norma ridurre al minimo i rifiuti e non gettare plastica o altre sostanze inquinanti fuori bordo
- Rispettare il mare e i suoi abitanti.
- Evitare di disturbare, con manovre sbagliate, i cetacei incontrati durante la navigazione.
- Non nutrire i delfini, potrebbero assumere comportamenti sbagliati nel tempo (sappiate inoltre che sono perfettamente in grado di procurarsi il cibo.
- Non nuotare con i delfini, sono animali selvatici e quindi potenzialmente pericolosi.
Per informazioni contattare Laura Abbriano, responsabile scientifico e presidente dell'ADR, al numero 3345912744
Visitate anche il sito dell'Associazione www.aeoliandolphin.com
venerdì 7 agosto 2009
sabato 18 luglio 2009
L'Aeolian Dolphin Research vi invita a bordo..in compagnia dei delfini eoliani
I ricercatori lanciano alcune raccomandazioni a tutti coloro che solcheranno queste acque, soprattutto nelle prossime settimane e in particolare nel mese di agosto:
- E' buona norma ridurre al minimo i rifiuti (già ne abbiamo tanti)
- Rispettare il mare e i suoi abitanti.
- Evitare di disturbare, con manovre sbagliate, i cetacei incontrati durante la navigazione.
- Non nutrire i delfini, potrebbero assumere comportamenti sbagliati nel tempo (e inoltre sono perfettamente in grado di procurarsi il cibo)
- Non nuotare con i delfini, sono animali selvatici e quindi potenzialmente pericolosi.
Siete tutti invitati a bordo, per trascorrere con noi un giorno, un weekend o una settimana alle Isole Eolie!!!
Per informazioni contattare Laura Abbriano, responsabile scientifico e presidente dell'ADR, al numero 3345912744
Visitate anche il sito dell'Associazione www.aeoliandolphin.com ricco di informazioni sui cetacei, mammiferi marini da sempre amati da grandi e piccini.
domenica 10 maggio 2009
Estate 2009: 1a campagna di monitoraggio dell'ADR
Inoltre, durante questi mesi, verrà ripetutamente rinnovato l'invito a fornirci tutti i dati sugli avvistamenti e/o spiaggiamenti effettuati da coloro che solcheranno queste acque, e soprattutto verrà ripetutamente sottolineata l'importanza di rispettare il codice di condotta in caso di incontro con uno o più cetacei. I monitoraggi saranno svolti sia in barca a vela, in questo caso la permanenza a bordo sarà della durata di tre o più giorni, sia in gommone per le attività giornaliere. Durante la navigazione sarà possibile
- imparare a distinguere le varie specie di cetacei attraverso le nostre lezioni
- conoscere le tecniche di avvistamento e foto-identificazione
- conoscere il comportamento e le caratteristiche di delfini e balene
- ascoltare il suono prodotto dagli animali avvistati grazie all'impiego di un idrofono
- partecipare a lezioni di vela teoriche e pratiche (solo durante le escursioni in barca a vela)
L'attività scientifica viene coordinata dalla dott.ssa Laura Abbriano, presidente dell'ADR. Cogliamo l'occasione per ricordare il codice di condotta da seguire in caso di avvistamento, allo scopo di tutelare i cetacei avvistati ma anche gli escursionisti:
- Non variare la propria rotta o fare movimenti bruschi accelerando e decelerando.
- Non effettuare nessuna manovra di avvicinamento diretta e non avvicinarsi mai frontalmente.
- Non ostacolare in alcun modo il movimento dei cetacei in avanti e laterale.
- Non gridare e non emettere suoni con gli apparati per segnalazioni acustiche.
- Non utilizzare flash o altri apparati illuminanti per effettuare riprese video-fotografiche.
- Non tentare di toccare gli animali, ne alimentarli se si avvicinano alla imbarcazione.
- Non gettare fuori bordo oggetti di alcun genere.
- Non tuffarsi in acqua e non nuotare in presenza o in vicinanza di cetacei.
- Interrompere immediatamente l'osservazione se gli animali si mostrano turbati, stressati o disturbati dalla vostra presenza.
- Cercare di comprendere lo spostamento dei cetacei, la velocità e la direzione, la loro distanza dall'imbarcazione e valutare il numero complessivo di individui presenti (una balena può nasconderne un'altra), il tipo di attività momentanea in cui sono impegnati e la loro distribuzione, osservando per 360° lo spazio marino, al fine di non convergere direttamente e separare il gruppo con la vostra imbarcazione.
giovedì 16 aprile 2009
Un delfino come amico: concorso per i giovanissimi
invita tutti i bambini di Milazzo e dintorni a partecipare gratuitamente al concorso“UN DELFINO COME AMICO” dall'1 al 31 maggio 2009I bambini per partecipare dovranno inviare un disegno o una pittura su un foglio in formato A4 ed esprimere così tutto ciò che suggerisce la fantasia e la spontaneità di un bambino pensando ad un delfino e al mare.Tutti i bambini riceveranno un simpatico attestato di partecipazione mentre il vincitore sarà omaggiato con un kit-gadget dell'ADRPer maggiori informazioni consultare il regolamento che trovate sul sito dell'associazione alla pagina www.aeoliandolphin.com/campagna.htm
Link: http://www.aeoliandolphin.com
Il Presidente
dott.ssa Laura Abbriano
giovedì 12 marzo 2009
Cos'è il dolphin&whale watching?
Pinna dorsale di un Tursiope (Tursiops truncatus, Montagu 1821)
sabato 31 gennaio 2009
Nasce l'Aeolian Dolphin Research
Per maggiori informazioni www.aeoliandolphin.com
Dott.ssa Laura Abbriano